Articolo, Möbius 2021

Venticinque anni di cultura digitale al Möbius: un documentario per riflettere su passato e futuro del Premio

Passato, presente e futuro del Möbius nelle interviste di Vito Robbiani

Il Möbius osserva dal 1996 i mutamenti della società digitale, un percorso lungo un quarto di secolo che ha attraversato tante rivoluzioni tecnologiche e culturali che, per portata e intensità, danno quasi l’impressione che siano passate più ere geologiche.


Un percorso che ha trovato nuovo slancio in una venticinquesima edizione mai così ricca di contenuti e che si riverbera nel documentario “Venticinque anni di Möbius” realizzato da Vito Robbiani, regista e docente al Corso di laurea in Comunicazione visiva della SUPSI. Una collezione di interviste ai tanti amici che hanno negli anni reso possibile il Möbius ci guida tra passato e futuro, tra ciò che il Premio è stato e quello che potrà essere in un domani che, per quanto difficile da predire, sarà senza dubbio affascinante.

 

Nelle parole del direttore della Fondazione Möbius Alessio Petralli: “Abbiamo iniziato con il CD-ROM, completamente svanito, inglobato dalla Rete. Abbiamo assistito e stiamo assistendo a tanti cambiamenti: dall’avvento della realtà virtuale all’Internet delle Cose. Quest’anno ci siamo occupati dell’Intelligenza Artificiale, che sta offrendo oggi possibilità che nel 1996 parevano fantascientifiche. Continueremo a osservare, continueremo a farci meravigliare ma anche a riflettere criticamente, con un occhio attento a quanto accade nel mondo e con un’attenzione particolare alle eccellenze della Svizzera e dell’area linguistica italiana, cercando di comprendere, valorizzare e divulgare il cambiamento.”

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