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La metacity è più appassionante del metaverso

Derrick de Kerckhove, sociologo e psicotecnologo
14 Ottobre 2022, 15:45

L’idea di metaverso può essere estremamente affascinante, soprattutto alla luce degli anni di isolamento forzato imposto dal Covid-19. Per poter funzionare davvero, tuttavia, sarebbe necessario un salto di qualità che non limiti la prospettiva solamente al mero intrattenimento o a una grande proposta commerciale. Se vogliamo che abbia un vero valore, il metaverso deve essere allargato agli ambienti reali, formando quella che possiamo chiamare una “meta-città” che sia rappresentata e rappresenti all’incrocio tra smart city, “città gemella digitale” e metaverso la sua popolazione, con tutte le complessità che la caratterizzano.

 

Uno spirito che è riecheggiato nelle parole di Derrick de Kerckhove, sociologo e psicotecnologo, che ha auspicato che sia possibile restituire una dimensione etica a un mondo che finora è stato soprattutto orientato al business, coniando l’idea della “metacity”, una riproduzione in chiave digitale di quegli spazi di aggregazione che sono stati fondamentali per l’identità e lo sviluppo della specie umana.

Derrick de Kerckhove
Derrick de KerckhovePsicotecnologo, erede di Marshall McLuhan

Nato a Wanze, Belgio, il 30 maggio 1944 è un sociologo belga naturalizzato canadese. È stato il direttore del Programma McLuhan in Cultura e Tecnologia (1983-2008) ed autore di La pelle della Cultura e dell'Intelligenza connettiva (The Skin of Culture and Connected Intelligence) e Professore Universitario nel Dipartimento di lingua francese all'Università di Toronto.

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