Articolo, Möbius 2022

Uno sguardo completo sul Möbius 2022. Tutti i video!

Fake news, discorsi d’odio, ma anche metaversi e crisi climatica, sono le parole chiave che hanno guidato riflessioni profonde

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Il Grand Prix Möbius Suisse è andato a Skypull, energia eolica ad alta quota; Cultura Campania per Procida Capitale italiana della Cultura 2022 ha ricevuto il Grand Prix Möbius Editoria mutante; Ilenia Canclini si è aggiudicata il Premio Möbius Giovani con “#EcologicalDay fai vincere il clima”.

 

La rivoluzione digitale entra in una nuova fase, e il Möbius la attende al varco. Lasciati alle spalle i festeggiamenti per il primo quarto di secolo, la manifestazione ha guardato quest’anno ai temi e alle sfide del prossimo futuro. Fake news, discorsi d’odio, ma anche metaversi e crisi climatica, sono le parole chiave che hanno guidato riflessioni profonde e individuato un percorso che ha portato dai tanti incontri all’assegnazione dei tradizionali premi.

 

Il Grand Prix Möbius Suisse è andato a Skypull, il sistema di produzione di energia eolica ad alta quota, che nelle parole della giuria ha presentato “una visione coraggiosa che propone attraverso una soluzione innovativa la produzione di energia a basso costo, salvaguardando ambiente e paesaggio.”

 

Il Grand Prix Möbius editoria mutante è stato attribuito a Cultura Campania per Procida Capitale italiana della Cultura 2022. Il commento della giuria è stato: “Le applicazioni presentate costituiscono primi e ancora parziali esempi di esplorazione di un campo dalle notevoli potenzialità, ma con molte sfide ancora da affrontare prima di poter concepire, produrre e distribuire ambienti realmente immersivi e interattivi. La app Cultura Campania offre a nostro avviso le maggiori potenzialità di sviluppo in questa direzione, e viene premiata nell’auspicio che possa essere ulteriormente sviluppata la componente di metaverso partecipativo.”

 

#EcologicalDay fai vincere il clima di Ilenia Canclini ha vinto il Premio Möbius Giovani. La motivazione della giuria:

“Il video presenta un montaggio parallelo efficace, con un ritmo serrato fra immagine e suono, e l’autrice, attraverso un’esemplare economia di mezzi, propone una riflessione sui luoghi comuni legati alla questione della sostenibilità ecologica, attivando nell’osservatore utili interrogativi sui propri comportamenti.”

 

MöbiusLab Giovani: il senso tra parole e immagini

Incolori idee verdi dormono furiosamente. Con queste poche parole, scritte nel 1955 da Noam Chomsky, si apre l’ultimo libro di Annamaria Testa, pubblicitaria, giornalista e saggista, Le vie del senso. Come dire cose opposte con le stesse parole (Garzanti, 2021), ed è all’insegna di queste parole che si è rinnovata per il quarto anno di fila la collaborazione del Möbius con il Liceo di Lugano 1, che ha aperto venerdì mattina questa ventiseiesima edizione. Poche parole, semplici, il cui senso è evidente quando prese singolarmente, ma che messe in fila non vogliono dire assolutamente nulla. Perché la struttura della frase è insensata, e la struttura è il primo strumento per la creazione di senso.

 

Partendo dal libro di Testa e guidati dal prof. Tiziano Moretti, gli studenti della 4L, si sono interrogati sui meccanismi di costruzione del senso, in una società caratterizzata da un eccesso di informazione, in quantità mai viste nel corso della storia umana, in cui l’immagine è sempre più dominante. Non sappiamo ancora – è troppo presto – quali siano gli effetti a lungo termine di questa situazione. Sappiamo però che questa ricchezza di informazione provoca povertà di attenzione. E questa attenzione, così scarsa, è la preziosa materia prima che i magnati del web cercano di controllare e manipolare.

 

Fake news, metaversi e discorsi d’odio

Il pomeriggio di venerdì è stato dedicato ai temi chiave di questa edizione, elaborati in tre dibattiti che hanno provato a individuare chiavi di lettura e soluzioni a questioni che sono diventate, negli ultimi anni, di primaria importanza.

 

Möbius Incontri: fake news

Gino Roncaglia, professore di editoria digitale e di filosofia dell’informazione all’Università di Roma 3, ha animato l’incontro dedicato al tema delle fake news, problema annoso e di difficile soluzione perché, non bisogna dimenticare, che è infinitamente più semplice creare che smentire le falsità.

 

Annamaria Testa ha ricordato che la disinformazione non è una novità, ma la Rete ha creato un cambiamento di portata tale da diventare da quantitativo a qualitativo. Abbiamo sempre meno tempo a disposizione e quindi la competizione per la nostra attenzione diventa spietata: nell’eccesso di notizie, quelle che più facilmente ci catturano solo le più nuove o le più sorprendenti. Il modo migliore per restare sulla cresta dell’onda è mentire, spesso la soluzione più efficace perché non richiede investimenti, tempo o personale.

 

Ha approfondito lo spunto Gilles Marchand, direttore generale della SSR, che ha sottolineato la complessità del lavoro necessario a costruire, in uno spazio così frammentato, contronarrazioni. La frammentazione digitale pone un problema assolutamente importante nel processo di apprendimento, che è in linea di principio lineare. Occorre considerare il triangolo formazione-professionalità-regolamentazione, mettendo un accento assoluto sulla formazione, altrimenti si formerà una generazione di decerebrati, incapaci di comprendere ciò che digeriscono.

 

Nicla Borioli, professoressa in comunicazione e linguaggi visivi alla SUPSI, ha sottolineato la necessità di una prospettiva etica che animi i rapporti in rete e gli strumenti con cui vengono costruiti. Umiltà nel comunicare, disponibilità all’ascolto, consapevolezza che la verità è in continuo mutamento e non possiamo essere certi di conoscerla nella sua interezza, questi devono essere i fondamenti della lotta alla disinformazione.

 

Una lotta, si è concordato, in cui l’arma principale è una formazione attenta e specifica a riconoscere i tentativi di manipolazione, che inizi il prima possibile, perché il semplice senso critico non è più sufficiente da solo a guidarci.

 

Möbius Incontri: metaversi

Luca De Biase, giornalista de “Il Sole 24 Ore”, ha diretto l’incontro sulla galassia emergente dei Metaversi, evidenziando le capacità trasformative delle esperienze immersive, in grado più di tutto di far cambiare (o manipolare?) le nostre idee.

 

Ma cosa vuol dire “metaverso”? Nessuno lo sa, ha spiegato il professore associato in media studies dell’USI Gabriele Balbi. Non ci sono ancora definizioni precise, e questo forse è un bene perché permette di accogliere e incubare forme diverse in attesa che questo nuovo mondo si solidifichi in quella finale.

 

Quello che è chiaro è che c’è un forte interesse, che coinvolge anche i massimi vertici dell’Unione Europea, come ha spiegato Gualtiero Carraro, imprenditore e fondatore di Carraro Lab. L’UE ha preso una posizione netta sul tema, con l’obiettivo che il web 3.0, questa evoluzione immersiva di internet che sarà probabilmente un web in 3D, non sia piagato dalle medesime distorsioni che sono emerse da una gestione scellerata del web 2.0 nell’ultimo decennio. Quindi le parole d’ordine sono regolamentazione, pluralismo, formazione e creatività per dare vita a spazi aperti e pubblici in cui fisico e digitale si ibridino, in ultima istanza tenendo etica e sicurezza al centro di ogni progettualità.

 

Uno spirito che è riecheggiato nelle parole di Derrick de Kerckhove, sociologo e psicotecnologo, che ha auspicato che sia possibile restituire una dimensione etica a un mondo che finora è stato soprattutto orientato al business, coniando l’idea della “metacity”, una riproduzione in chiave digitale di quegli spazi di aggregazione che sono stati fondamentali per l’identità e lo sviluppo della specie umana.

 

Möbius Dibattito: discorsi d’odio

Un focus sull’etica è stato centrale nel corso del Dibattito, dedicato quest’anno al problema dei discorsi d’odio. Dopo la nota introduttiva di Alessio Petralli, direttore della Fondazione Möbius, Stefano Vassere, Direttore del Sistema Bibliotecario Ticinese e delle Biblioteche cantonali, ha moderato un dibattito fecondo, che, nell’impossibilità di chiudere definitivamente il tema, ha indicato una direzione per cercare cause e possibili soluzioni.

 

Luca De Biase ha aperto la conversazione riportando alcune delle conclusioni del rapporto sull’odio online di Reimagine Europa, commissionato dalla Commissione straordinaria antidiscriminazione del Senato italiano, che ha evidenziato la difficoltà di normare e definire uno spazio, quello dell’odio, che nella sua bruttezza è umano e forse, anche, legittimo. I problemi insorgono per la presenza di conseguenze e fattori di contorno che le accentuano, e quando questo odio è generato da attori in malafede. È importante prendere atto del diritto legittimo all’emozione, ma allo stesso tempo proteggere chi non odia o chi è bersaglio di odio, che ha lo stesso diritto di esprimersi.

 

Lorenza Ambrisi, linguista e docente di lingua e letteratura italiana, ha evidenziato come la diffusione dei social media abbia portato a una maggiore aggressività nel linguaggio online, che si manifesta in tutte le fasce d’età.

 

Un mutamento che ha anche toccato le dinamiche con cui l’odio si manifesta, ha spiegato Claudia Bianchi, Professoressa ordinaria di filosofia del linguaggio all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che sono spesso dinamiche di gruppo. La parola d’odio non è solamente uno strumento per ferire l’altro, ma anche per confermare la propria appartenenza a un gruppo. Per fare ciò l’aggressore arriva anche a rinunciare all’anonimato, da tempo considerato uno degli elementi che facilitano l’odio online, rendendosi riconoscibile prima di tutto a vantaggio del proprio gruppo.

 

Quali sono le soluzioni? È una questione difficile, ma anche in questo caso la formazione è il primo passo, come ha concordato anche Bertil Cottier, Professore emerito USI e UNIL ed esperto di diritto dei media, dopo aver presentato una sintetica e illuminante disamina della normativa svizzera contro l’odio.

 

La giornata di sabato

Alla presentazione dei candidati e alle premiazioni è stata dedicata la giornata di sabato, che ha visto la partecipazione straordinaria di tre graditi ospiti.

 

 

Emergenza climatica e fake news

Francesca Cellina, ricercatrice senior, Istituto sostenibilità applicata all’ambiente costruito, SUPSI, e Cristian Scapozza, ricercatore senior, responsabile del Settore geologia, SUPSI e presidente della Società Svizzera di Geomorfologia, che già avevano prestato le loro competenze durante la realizzazione da parte degli studenti dei video del Premio Möbius Giovani, sono intervenuti per aiutare a sfatare molti dei falsi miti che ancora rimangono attorno alla crisi climatica.

 

È stato messo in evidenza senza ombra di dubbio il forte impatto che ha avuto l’ultimo secolo di attività umana nel portarci dove ci troviamo ora e quanto sia importante una riorganizzazione della nostra quotidianità per abbattere consumi ed emissioni prima che sia troppo tardi. Una risposta efficace alla crisi può passare solo attraverso un mutamento nelle consuetudini della comunità, per normalizzare gli atteggiamenti virtuosi non solo a livello individuale, ma anche di gruppo.

 

Premio Möbius per l’intelligenza artificiale

La ventiseiesima edizione è stata occasione per consegnare “virtualmente” un nuovo premio, dedicato all’intelligenza artificiale al servizio della società, andato a Paolo Giordano, scrittore e fisico teorico, vincitore nel 2008 del Premio Strega per il suo romanzo di esordio La solitudine dei numeri primi (Mondadori Editore).

 

Lo scrittore è stato premiato in collegamento da Parigi in relazione al suo libro Nel contagio (Einaudi, 2020), i cui proventi sono andati a finanziare due borse di studio dedicate rispettivamente allo studio dell’intelligenza artificiale e dell'analisi dei dati applicati all'epidemiologia e alla realizzazione di un’indagine di data journalism sull'epidemia di Covid-19 in Italia.

 

A introdurre il premiato è stato chiamato Emanuele Carpanzano, membro del Consiglio di Fondazione Möbius.

Si tratta di una scelta senza dubbio non scontata, figlia di un periodo che di scontato ha avuto poco e che Giordano ha descritto in collegamento con il Möbius, in vista dell’incontro in presenza durante una manifestazione ad hoc che si terrà il prossimo 18 novembre, alle ore 18.00, alla Biblioteca cantonale di Lugano.

 

Nelle parole della giuria, composta da Luca De Biase, Luca Gambardella, Andrea Rizzoli e Marco Zaffalon, il premio è stato attribuito “Per il suo impegno nello stimolare la riflessione sul rapporto tra scienza e società, con particolare attenzione allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.” Un rapporto, quello tra scienza e società, che Giordano ha voluto aiutare a ripopolare perché “essere coscienti di queste tematiche è oggi fondamentale per il funzionamento della democrazia.”

 

“Un degno modo di concludere questa ventiseiesima edizione e un assaggio di quello che ci aspetterà venerdì 18 novembre, quando Paolo Giordano sarà ospite a Lugano per una conferenza in cui, oltre a ricevere fisicamente il premio, ci sarà tempo di approfondire questi temi così importanti. Sono stati due giorni intensi, abbiamo coperto tanta strada e confidiamo di aver contribuito a chiarire tante questioni di cui si parla spesso ma che non sempre si riesce a spiegare come si deve. Le sfide sono chiare, ma rimangono tante incognite che è imperativo continuare a osservare e divulgare per il bene di tutti. L’appuntamento per la prossima edizione è fissato per il 13 e 14 ottobre 2023.” ha concluso il direttore della Fondazione Alessio Petralli.

Il Grand Prix Möbius Suisse 2022 è andato a Skypull, il sistema di produzione di energia eolica ad alta quota. Da sx a dx: Guido Albisetti, Presidente della Fondazione Möbius; Nicola Mona, Ceo di Skypull; Alessio Petralli, Direttore della Fondazione Möbius
Il Grand Prix Möbius Suisse 2022 è andato a Skypull, il sistema di produzione di energia eolica ad alta quota. Da sx a dx: Guido Albisetti, Presidente della Fondazione Möbius; Nicola Mona, Ceo di Skypull; Alessio Petralli, Direttore della Fondazione Möbius
Cultura Campania per Procida Capitale della Cultura 2022 / Grand Prix Möbius editoria mutante 2022. Da sx a dx: Alessio Petralli, Direttore della Fondazione Möbius; Luciano Ragazzi e Silvia Schiavo, Regione Campania; Derrick de Kerckhove, Presidente della Giuria
Cultura Campania per Procida Capitale della Cultura 2022 / Grand Prix Möbius editoria mutante 2022. Da sx a dx: Alessio Petralli, Direttore della Fondazione Möbius; Luciano Ragazzi e Silvia Schiavo, Regione Campania; Derrick de Kerckhove, Presidente della Giuria
#EcologicalDay fai vincere il clima di Ilenia Canclini ha vinto il Premio Möbius Giovani. Da sx a dx: Ilenia Canclini, studente SUPSI; Alessio Petralli, Direttore della Fondazione Möbius
#EcologicalDay fai vincere il clima di Ilenia Canclini ha vinto il Premio Möbius Giovani. Da sx a dx: Ilenia Canclini, studente SUPSI; Alessio Petralli, Direttore della Fondazione Möbius
A Paolo Giordano il nuovo Grand Prix Möbius 2022 per l'intelligenza artificiale al servizio della società. Alessio Petralli, Direttore della Fondazione Möbius, consegna virtualmente il Premio a Paolo Giordano, in attesa dell'incontro che avverrà il prossimo 18 novembre, alle ore 18.00, alla Biblioteca cantonale di Lugano (Sala Tami)
A Paolo Giordano il nuovo Grand Prix Möbius 2022 per l'intelligenza artificiale al servizio della società. Alessio Petralli, Direttore della Fondazione Möbius, consegna virtualmente il Premio a Paolo Giordano, in attesa dell'incontro che avverrà il prossimo 18 novembre, alle ore 18.00, alla Biblioteca cantonale di Lugano (Sala Tami)
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