Il cambiamento climatico rappresenta senza dubbio la più pressante crisi che l’umanità deve affrontare nel Ventunesimo secolo. Nelle parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres: “la lotta contro i cambiamenti climatici è una questione di vita o di morte: non agire sarebbe un suicidio.”
Se l’esistenza del baratro su cui ci troviamo oggi è appurata da decenni, negli ultimi anni gli effetti catastrofici di questa crisi sono diventati evidenti. Le piogge si fanno sempre più violente e irregolari, provocando siccità quando non si presentano e inondazioni quando lo fanno. Le estati diventano sempre più calde e gli incendi divampano divorando il territorio. L’aumento del livello dei mari e la desertificazione minacciano di rendere inabitabili ampie parti della Terra, causando morti e spingendo milioni a migrare. Malattie estremamente pericolose trovano nuovi habitat dove diffondersi.
L’intera umanità deve cambiare radicalmente il proprio modo di interagire con il pianeta in pochi anni, evitando di superare la soglia di aumento di 1,5°C della temperatura globale rispetto all’età preindustriale (nel 2019 eravamo già saliti di 1,1°C). Lo sforzo deve coinvolgere tutti ed è indispensabile sfruttare tutti gli strumenti a nostra disposizione per realizzarlo.
Per contestualizzare la situazione in cui ci troviamo e per ragionare sulle tante azioni, piccole e grandi, che possiamo mettere in atto per fermare la rovina, il Möbius dedica uno spazio ai temi della crisi climatica e del riscaldamento globale.
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Francesca Cellina, ricercatrice senior, Istituto sostenibilità applicata all’ambiente costruito, SUPSI
Scelte quotidiane: quali azioni virtuose per il clima?
Cristian Scapozza, ricercatore senior, responsabile del Settore geologia, SUPSI; Presidente della Società Svizzera di Geomorfologia
Il clima nell’Olocene: umanità e riscaldamento climatico