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I dati hanno un sesso ed è bene riconoscerlo

Antonietta Mira, professoressa di statistica, dir. Laboratorio scienza dei dati, USI
Antonietta Mira

Una inedita questione di genere emerge da questo anno e mezzo di pandemia: non sono necessari studi approfonditi per capire quanto la differenza di sesso sia rilevante in questa vicenda e non parliamo solo della malattia, del suo decorso o degli eventuali effetti collaterali delle vaccinazioni, ma anche di questioni sociali ed economiche.

Eppure i “coronati" come altri dati che riguardano la salute - e più in generale le persone - non sono raccolti con la dimensione di sesso "by default”.

Rifletteremo sul fatto che includere, nella raccolta dati, la variabile “sesso" solo quando viene ritenuta pertinente per lo studio non è, per vari motivi, la soluzione migliore e proporremo una motivata alternativa volta a ri-conoscere il “sesso dei dati” grazie all’applicazione del principio che si definisce "rispetta o spiega", ovvero: rispettiamo e diamo valore alla differenza e, se non riteniamo di farlo, spieghiamo perché.

Antonietta Mira
Antonietta MiraFondatrice e direttrice del Laboratorio di Data Science dell’Università della Svizzera italiana

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