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Con cancel culture (cultura della cancellazione, cancel cultura) si intende un fenomeno sociale in cui individui o gruppi sono criticati, emarginati o boicottati per comportamenti o affermazioni percepiti come offensivi o contestabili. Si può descrivere come uno sforzo collettivo per responsabilizzare le persone ritirando pubblicamente il sostegno, chiedendo conseguenze per le loro azioni o persino esigendo la loro rimozione da piattaforme pubbliche o da posizioni di potere o influenza.
I pro
Per i sostenitori, uno dei vantaggi fondamentali della cancel culture è la possibilità di spingere individui ad assumersi le responsabilità per le proprie azioni. Rende così possibile puntare i fari su ingiustizie, discorsi di odio o comportamenti dannosi, aumentando la consapevolezza su questioni importanti e promuovendo un senso condiviso di responsabilità sociale.
Un altro aspetto positivo della cultura della cancellazione è la capacità di amplificare le voci marginalizzate e sostenere la giustizia. Può fornire una piattaforma per coloro che sono stati storicamente silenziati o trascurati, consentendo loro di esprimere preoccupazioni e di condividere esperienze. Attraverso la messa in luce delle questioni sistemiche, la cultura della cancellazione può spingere verso un progresso sociale e sfidare norme oppressive.
I contro
Tuttavia, ci sono anche preoccupazioni e critiche valide associate alla cancel culture. Uno dei principali problemi è il potenziale per conseguenze sproporzionate e la mancanza di un adeguato processo legale. In alcuni casi, gli individui possono affrontare ripercussioni gravi senza avere l'opportunità di affrontare o imparare dai loro errori. La mancanza di sfumature e il giudizio immediato possono ostacolare il dialogo costruttivo e la crescita personale.
Può anche portare a un ambiente online tossico e divisivo. Può favorire una cultura di molestie online, cyberbullismo e “linciaggio sociale”. Ci sono stati casi in cui movimenti ben intenzionati si sono trasformati in caccia alle streghe, rovinando la reputazione e causando danni a individui che potrebbero aver commesso errori, ma che erano sinceramente desiderosi di imparare e cambiare.
Inoltre, il fenomeno della cultura della cancellazione può scoraggiare l'espressione libera e il dialogo aperto. Può creare un clima di paura in cui le persone esitano a esprimere opinioni impopolari o a impegnarsi in discussioni sincere per paura di essere bersagliate ed emarginate. Ciò può limitare la diversità intellettuale e ostacolare l'esplorazione di diverse prospettive, che sono cruciali per la crescita personale e il progresso sociale.
In sintesi, la cultura della cancellazione è un complesso fenomeno sociale con potenziali benefici e svantaggi. Sebbene possa rendere le persone responsabili, amplificare le voci marginalizzate e suscitare discussioni importanti, può anche portare a conseguenze sproporzionate, comportamenti online tossici e un effetto raffreddante sull'espressione libera. Trovare un equilibrio tra responsabilità ed empatia, promuovere il dialogo anziché il giudizio e lasciare spazio per la crescita personale e l'educazione sono considerazioni importanti quando si affronta il concetto di cultura della cancellazione.
Dal politically correct alla cancel culture, ne parla al Möbius 2023:
Costanza Rizzacasa D'Orsogna, giornalista e scrittrice, in dialogo con Alessio Petralli, direttore della Fondazione Möbius, e Stefano Vassere, direttore delle Biblioteche cantonali del Canton Ticino.
Giovedì 12 ottobre 2023, ore 18.00
Biblioteca cantonale di Lugano (BCLU), Sala Tami