Articolo, Möbius 2023

Cancel culture in breve: cos’è, i pro e i contro

Proviamo a scoprire le tante implicazioni e le svariate forme del politicamente corretto

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Con cancel culture (cultura della cancellazione, cancel cultura) si intende un fenomeno sociale in cui individui o gruppi sono criticati, emarginati o boicottati per comportamenti o affermazioni percepiti come offensivi o contestabili. Si può descrivere come uno sforzo collettivo per responsabilizzare le persone ritirando pubblicamente il sostegno, chiedendo conseguenze per le loro azioni o persino esigendo la loro rimozione da piattaforme pubbliche o da posizioni di potere o influenza.

 

I pro

Per i sostenitori, uno dei vantaggi fondamentali della cancel culture è la possibilità di spingere individui ad assumersi le responsabilità per le proprie azioni. Rende così possibile puntare i fari su ingiustizie, discorsi di odio o comportamenti dannosi, aumentando la consapevolezza su questioni importanti e promuovendo un senso condiviso di responsabilità sociale.

 

Un altro aspetto positivo della cultura della cancellazione è la capacità di amplificare le voci marginalizzate e sostenere la giustizia. Può fornire una piattaforma per coloro che sono stati storicamente silenziati o trascurati, consentendo loro di esprimere preoccupazioni e di condividere esperienze. Attraverso la messa in luce delle questioni sistemiche, la cultura della cancellazione può spingere verso un progresso sociale e sfidare norme oppressive.

 

I contro

Tuttavia, ci sono anche preoccupazioni e critiche valide associate alla cancel culture. Uno dei principali problemi è il potenziale per conseguenze sproporzionate e la mancanza di un adeguato processo legale. In alcuni casi, gli individui possono affrontare ripercussioni gravi senza avere l'opportunità di affrontare o imparare dai loro errori. La mancanza di sfumature e il giudizio immediato possono ostacolare il dialogo costruttivo e la crescita personale.

 

Può anche portare a un ambiente online tossico e divisivo. Può favorire una cultura di molestie online, cyberbullismo e “linciaggio sociale”. Ci sono stati casi in cui movimenti ben intenzionati si sono trasformati in caccia alle streghe, rovinando la reputazione e causando danni a individui che potrebbero aver commesso errori, ma che erano sinceramente desiderosi di imparare e cambiare.

 

Inoltre, il fenomeno della cultura della cancellazione può scoraggiare l'espressione libera e il dialogo aperto. Può creare un clima di paura in cui le persone esitano a esprimere opinioni impopolari o a impegnarsi in discussioni sincere per paura di essere bersagliate ed emarginate. Ciò può limitare la diversità intellettuale e ostacolare l'esplorazione di diverse prospettive, che sono cruciali per la crescita personale e il progresso sociale.

 

In sintesi, la cultura della cancellazione è un complesso fenomeno sociale con potenziali benefici e svantaggi. Sebbene possa rendere le persone responsabili, amplificare le voci marginalizzate e suscitare discussioni importanti, può anche portare a conseguenze sproporzionate, comportamenti online tossici e un effetto raffreddante sull'espressione libera. Trovare un equilibrio tra responsabilità ed empatia, promuovere il dialogo anziché il giudizio e lasciare spazio per la crescita personale e l'educazione sono considerazioni importanti quando si affronta il concetto di cultura della cancellazione.

 

 

Dal politically correct alla cancel culture, ne parla al Möbius 2023:

Costanza Rizzacasa D'Orsogna, giornalista e scrittrice, in dialogo con Alessio Petralli, direttore della Fondazione Möbius, e Stefano Vassere, direttore delle Biblioteche cantonali del Canton Ticino.


Giovedì 12 ottobre 2023, ore 18.00

Biblioteca cantonale di Lugano (BCLU), Sala Tami

 

“Cancellare tutto!” Dal politically correct alla cancel culture, tra Stati Uniti ed EuropaCostanza Rizzacasa d’Orsogna ci racconta i retroscena dell’era della rabbia e dell’intolleranza
Costanza Rizzacasa d’Orsogna
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